In attesa dei modelli sull'onda, il pericolo frana si ridimensiona
Gli scenari elaborati dal team di esperti che da giorni sta lavorando sui modelli legati alla frana del monte Saresano a Tavernola Bergamasca sono tre, ma come sottolineato oggi dal sindaco di Iseo, Marco Ghitti, "parrebbe del tutto escluso che venga giù tutta".
In attesa dei modelli sull'onda, il pericolo frana si ridimensiona
Da giorni il movimento della frana era rallentato: il fronte da 2 milioni di metri cubi di materiale che affaccia sul lago d'Iseo a Tavernola Bergamasca, dopo l'accelerazione di fine febbraio, è tornato a muoversi a velocità costante e la velocità è scesa a 1-5 millimetri al giorno in decelerazione.
A confermarlo sono stati Giovanni Crosta, dell'Università degli Studi di Milano Bicocca, che ha creato un modello della frana in attività, e Sergio Santambrogio, responsabile di Studio Geoter, una delle società incaricate del monitoraggio. I dati, illustrati anche ai sindaci dei Comuni coinvolti dal pericolo frana-onda, sono stati comunicati alla popolazione dal sindaco di Iseo durante l'ormai tradizionale diretta Facebook con i cittadini delle 16.30 di ogni martedì.
"Non sono né un sottovalutatore né un menagramo - ha esordito Ghitti - Mi baso sui dati scientifici forniti alle riunioni cui partecipo. In questo momento abbiamo moltissime informazioni sulla frana grazie al lavoro del team di esperti che sta elaborando i vari modelli".
Gli scenari possibili sono tre
Tre gli scenari che si possono verificare e che sono stati delineati dagli esperti. Tutti dipendono dal possibile piano di scivolamento della frana, in particolare dalla profondità dalla quale potrebbe avvenire il distacco. Il primo e peggiore è quello di una frana da oltre 2 milioni di metri cubi di materiale che si stacca dal versante del monte Saresano: un evento che potrebbe però accadere solo se distacco e scivolamento dovessero avvenire a una cinquantina di metri di profondità . In questo caso potrebbero arrivare nel lago da 100mila a 600mila metri cubi di materiale.
Lo scenario intermedio prevede il distacco di circa 1,5 milioni di metri cubi di materiale. In tal caso potrebbero arrivare nel lago non più di 350mila metri cubi. Il terzo e ultimo scenario è quello più "leggero": se si staccassero solo 440.000 metri cubi di rocce, nel lago arriverebbero forse una trentina di metri cubi di materiale.
In tutti e tre i casi, comunque sia, il materiale franoso non arriverebbe tutto nel lago, poiché a frenarlo ci sono terrazzamenti e piazzole, oltre alle strade e a parte dell'impianto del cementificio. Per capire se davvero si verificherà un'onda anomala e come si comporterà, inoltre, bisogna però attendere l'elaborazione dei modelli da parte dell'Università degli studi di Bologna.
Gli scostamenti si sono ridotti e si attendono i modelli di onda
"Le ultime informazioni date dai monitoraggi indicano che gli scostamenti della frana si sono ridotti - ha spiegato Ghitti - Gli scenari sono tre: che scenda tutta è il meno possibile, che scenda a metà è possibile, ma l'ipotesi più probabile a oggi è che scendano circa 660mila metri cubi di materiale. In parte il materiale si fermerà, in parte finirà nel lago producendo un'onda anomala, che non è ancora stata tracciata in termini di impatto, cosa che sta facendo l'Università di Bologna. Entro fine settimana ci saranno date le prime proiezioni dinamiche per la caduta della frana e il modello dell'onda. Parrebbe del tutto escluso che la frana venga giù tutta: andiamo dal 50 al 30% del materiale. Le linee di scostamento sono monitorate giorno per giorno. Oggi siamo in fase gialla: lo spostamento è costante e limitato a meno di 25 mm circa nelle 24 ore".
Il pericolo frana si sta quindi ridimensionando. "In settimana sulla base dei modelli di frana avremo i primi modelli di possibile onda anomala e settimana prossima ve li comunicheremo - ha proseguito - Si tratterà di un'onda concentrica che colpirà diversi Comuni, alcuni saranno interessati da questa, altri dalle contro onde. Sicuramente lo scenario pare più rassicurante. Vorrei dire 'molto rassicurante', ma aspetto i dati dell'onda".
Protagonista dei monitoraggi e dei piani anche il livello del lago
Insieme al direttore del Consorzio dell'Oglio, l'ingenger Massimo Buizza, si sta anche conducendo una costante rilevazione altimetrica dei livelli del lago. Abbassando il livello del Sebino, infatti, si va a influire sull'altezza dell'onda anomala che potrebbe generarsi.
Come indicato nel grafico, il livello del lago è sceso nettamente negli ultimi giorni (linea blu). Si è passati da un livello di 65,9 cm al 13 febbraio, a un livello di 15 centimetri a oggi, 16 marzo. In pratica mezzo metro di acqua in meno, con una portata erogata di 52,4 metri cubi al secondo e un'afflusso di 31 metri cubi al secondo (dati rilevati alle 8 di questa mattina). Dal 9 marzo a oggi, inoltre, si è passati da una percentuale di volume invasato del 45,7% a una del 32,1%.
Iseo lavora al piano di emergenza e di evacuazione
"Da 1.221 famiglie che si era ipotizzato di dover evacuare, spero si possa scendere a meno nuclei - ha concluso il sindaco di Iseo - Al piano di tracciamento della popolazione per l'aggiornamento del piano di evacuazione stanno lavorando con uno sforzo enorme i volontari di Protezione civile e gli uffici. Vi prego di compilare le informazioni di contatto online (vale per i cittadini sia della zona di rischio che per chi abita sul monte). Siccome molti commercianti non sono residenti a Iseo, anche a protezione delle loro stesse attività sono invitati a compilare comunque la scheda online e nell'area delle osservazioni/altre richieste, devono scrivere che sono commercianti/titolari di tale attività, con l'indirizzo. In questo modo, nel momento in cui dovessimo passare in zona arancione, potremo avvisare tutti".