Ats non concede la proroga, il dottor Micheli dovrà andare in pensione
Nonostante le migliaia di firme non gli è stata concessa la proroga
Il dottor Piersevero Micheli andrà in pensione. La sua sostituta è già stata designata e inizierà fra un mese e mezzo.
Dopo essersi distinto per la lotta contro il Coronavirus durante tutto l’anno, specialmente quando ha colpito più duro, recandosi in ogni casa e con la pensione sempre più vicino, i suoi assistiti hanno raccolto migliaia e migliaia di firme per poter prolungare la sua professione, se non per sempre almeno di qualche mese, ma le cose non sono andate bene.
Infatti, il 24 aprile, sarà il suo ultimo giorno, perché Ats non gli ha concesso la «supplenza» chiesta dal popolo, ma ha designato una sostituta che entrerà in servizio.
Una grande delusione per tutti gli orceani.
Il dottor Micheli dovrà andare in pensione
«Sembra una beffa - ha raccontato Giorgio Ferrari, orceano che aveva dato il via all’iniziativa fino a portarla a livelli nazionali - Ero andato in edicola a ritirare le ultime firme e non ho fatto in tempo a contarle che mi arriva un messaggio dal dottor Micheli, pieno di sconforto. In un primo momento mi illudo che sia una burla per nascondere una bella notizia. Poi leggo con maggiore attenzione che “come un fulmine a ciel sereno” senza alcuna comunicazione dell’Ats gli è arrivata una mail da una dottoressa che dice che aveva accettato l’incarico per la sostituzione. Sono rimasto di sasso pensando che non si trattano così le persone ( e non mi riferisco alla sostituta) tanto meno quelle che hanno ricevuto il sostegno e l'apprezzamento di centinaia di cittadini le cui firme quasi 1500 son state accompagnate da dichiarazioni di profonda stima nei confronti di un professionista che dopo anni di attività scrupolosa e generosa, si è distinto per il coraggio con cui ha affrontato e continua ad affrontare questa terribile pandemia. La sua vicenda ha attirato l'attenzione di tantissimi organi di informazione, ma non sembra sia servito a molto. Io continuo a pensare che non sia giusto e che l'emergenza in atto poteva giustificare anche un intervento straordinario. Nessuno vuole accusare nessuno, ma qualcosa andava fatto, specialmente da parte dei nostri politici».
Anche per Micheli è stata una secchiata d’acqua fredda.
Una delusione
«Il primo marzo ho compiuto 41 anni di professione e ho mandato una mail ai responsabili per sapere se era possibile avere un incarico per continuare a occuparmi dei miei assistiti - ha spiegato il medico - Se potevo accedere ancora ai fascicoli sanitari e svolgere tutte le mansioni come un supplente. Non mi hanno risposto fino a quando martedì ho ricevuto un whatsapp dalla dottoressa incaricata per la mia sostituzione. Alla fine ho sentito anche la responsabile, che ha detto che non era proprio possibile concedermi una proroga. Capisco e non voglio mettere in difficoltà nessuno, tuttavia non posso negare di esserci rimasto molto male: ho nutrito anche io questa mia illusione di poter continuare a fare il medico. Chiederò alla dottoressa che mi sostituirà di affiancarmi in questo mese e mezzo, il 24 aprile poi, sarà il mio ultimo giorno. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto e aiutato, è stato davvero un bel gesto. Chiedo però di lasciare le cose come stanno a questo punto, senza clamore».
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