Reti FTTH, la ripresa economica passa anche da qui
Per ripartire, dopo il lockdown dettato dall’emergenza Covid-19, servono connessioni ad alta velocità per famiglie e imprese
Le reti FTTH (Fiber-to-the-home, letteralmente “fibra fino a casa”) rappresentano sia il presente che il futuro. La sigla indica che il collegamento in fibra ottica raggiunge direttamente l’abitazione o l’ufficio interessati, garantendo la massima velocità possibile. È questa la strada da percorrere per la ripresa economica dopo il lockdown dettato dall’emergenza Covid-19. Il riferimento è dunque allo sviluppo di una solida e capillare infrastruttura di rete. Intesa come fattore determinante per la competitività delle imprese italiane e per la ripresa dell’occupazione. Questo prolungato periodo di smart working, di didattica a distanza e di una socialità fatta di videochiamate ha reso evidente ciò che in tanti sapevano: le infrastrutture digitali ricoprono un ruolo chiave sia per il sistema economico che per le relazioni personali.
La strada è tracciata
La palla ora è nelle mani degli operatori telefonici. Da una parte queste realtà si trovano a dover affrontare l’emergenza della grande richiesta di traffico, dall’altra il loro compito è quello di dotare famiglie e imprese di connessioni ad alta velocità e servizi affidabili. Due condizioni basilari per la ripartenza del paese. Ciò passa necessariamente dalla semplificazione burocratica, dall’accelerazione dello sviluppo dell’infrastruttura di rete in fibra ottica e dal rafforzamento di quelle esistenti. Ci sono però degli step già tracciati. Infatti entro il 2022 sappiamo che saranno completati i lavori di posa della rete di Open Fiber in diciassette regioni italiane. Ed entro l’anno seguente saranno cablate tutte le regioni, completando i lavori in Piemonte, Lombardia e Veneto.
Le reti FTTH e il lockdown
Chi durante questo lockdown ha potuto godere di reti FTTH non si è accorto di differenze sostanziali. Ma il mondo è cambiato: l’aumento del traffico è stato esponenziale e nonostante ciò tali reti in fibra ottica hanno continuato ad agire con livelli di affidabilità e di velocità paragonabili a quelli precedenti alla situazione di emergenza. In particolare è stato il traffico in upload a crescere, dal momento che lavoro, scuola e università si sono riversate online e si è registrato un incremento di streaming video e richiesta di gaming. L’aumento ha toccato picchi del 60-70% del traffico in download e fino al 300% di quello in upload. E per le reti FTTH ciò è avvenuto senza interruzioni e disservizi.
Il caso Vodafone
Guardiamo al singolo caso. La fibra Vodafone raggiunge oggi circa 22 milioni di italiani: le connessioni mobile hanno registrato un +30% sul traffico, mentre quelle su rete fissa sono aumentate del 60%. L’azienda di telecomunicazioni non è stata a guardare e si è mossa per rafforzare la capacità delle sue reti, incrementata del 30% già dopo i primi interventi di marzo. Tale percentuale crescerà fino al 50% entro il mese di maggio. Per concludere allarghiamo il campo: le abitazioni attualmente raggiunte da cavi in fibra ottica in modalità FTTH sono più di 8,5 milioni. Si tratta di un numero che sta per crescere, viste alcune semplificazioni burocratiche per i collaudi e il monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori. A guadagnarne sarà l’intero processo, in termini di risparmio di tempi.