Dai Lady Oscar agli Atomic Quintet: Nicola Vettori e la sua musica

Dai Lady Oscar agli Atomic Quintet: Nicola Vettori e la sua musica
Pubblicato:

Il meglio che si possa trovare sul Garda oggi: questo è un dato di fatto.
Musicalmente parlando i cinque componenti del gruppo di cui vi parleremo questa settimana sono un mix esplosivo: Atomic Quintet, il loro nome, non è stato scelto a caso. A raccontarci questa nuova stagione è Nicola Vettori, noto componente dei Lady Oscar, gruppo storico di Desenzano che negli anni ‘90 è arrivato a collezionare numerosi successi, tra cui la possibilità di essere la spalla del gruppo Timoria o di Enrico Ruggeri: «All’epoca non avevamo la testa - racconta Vettori -. Eravamo forti, giravamo l’Italia e abbiamo avuto possibilità di crescere ma alla fine ci piaceva la nostra Desenzano. Quando dopo un concerto ci invitavano nei locali per bere qualcosa capitava spesso che rifiutassimo per tornare dai nostri amici, sul lago».

I Lady Oscar, di cui Nicola è stato il batterista, nel ‘95 uscirono con l’album «Soldi spesi male» che permise loro di farsi conoscere in tutto il panorama rock italiano: «A Desenzano ci hanno visto nascere - continua Nicola - e della mia generazioni in pochi non ricorderanno uno dei nostri live in castello. Ma oltre ai concerti in casa abbiamo percorso il bel paese in lungo e in largo: circa 350 sono stati i live in quegli anni. Un periodo fuori di testa ma bellissimo».
Il viaggio di Nicola nel mondo della musica non si arresta con lo scioglimento del gruppo e, dopo numerose collaborazioni, è nei primi mesi del 2016 che «cinque pazzi» decidono di aprire un cantiere musicale.

Pazzi sì, ma pezzi grossi: oltre a Nicola che tiene in mano il microfono del gruppo all’appello rispondono: Titti Castrini, icona gardesana che non ha bisogno di ulteriori presentazioni alla fisarmonica e al piano; Cesare Valbusa, batterista dei Charlie & The Cats; Paolo Zanetti chitarrista professionista che vanta collaborazioni con Irene Grandi ed Eugenio Finardi; e infine Giacomo Papetti, tocco jazz con il suo inseparabile contrabbasso.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO IN EDICOLA CON GARDAWEEK


Seguici sui nostri canali