Che fine ha fatto il parco Gino Benedetti?

Che fine ha fatto il parco Gino Benedetti?
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Se potessimo intervistare i gatti che lo abitano probabilmente ci confermerebbero che il celebre Parco Gino Benedetti è un luogo ideale per trascorrere le giornate: tranquillità, una buona vista su Desenzano e una piacevole brezza mattutina. Peccato che i poco loquaci gatti siano ad oggi gli unici fruitori di quell’angolo di verde nel pieno centro di Desenzano.
Regalato dalla famiglia Benedetti alla città, il parco ha preso subito il nome del celebre poeta desenzanese Gino. Nato nel 1904, celebre anche per gli scritti giornalistici e per essere un esperto critico d’arte, Gino Benedetti è stato una pietra miliare della città, tanto da meritarsi dal 1989 - anno della sua scomparsa - l’intitolazione di una via e di una sala.
I problemi per il parco iniziarono sotto la giunta di Felice Anelli che, in seguito a qualche segnalazione, decise nel 2010 di mettere i lucchetti all’area. In questo modo, secondo l’amministrazione di centrodestra dell’epoca, il «luogo di sballo» non avrebbe più ospitato gli scomodi frequentatori dell’angolo verde desenzanese per dare spazio alla più mite e controllabile colonia felina che ancora oggi la popola.
Cambia l’amministrazione ma non lo stato delle cose e così, quasi a dieci anni di distanza, il Parco Gino Benedetti risulta ad oggi essere inaccessibile.
Situato nella zona est del Castello ha un accesso anche da via Sant’Angela, potenziale collegamento tra Piazza Garibaldi e Palazzo Bagatta. «La situazione non è facile e sono dispiaciuto per non averla risolta - commenta l’assessore Maurizio Maffi a Gardaweek - Purtroppo è una delle cose che non siamo riusciti a portare a casa». La difficoltà principale è la collocazione del parco: «Situato in una zona buia è incastrato nelle immediate vicinanze di complessi abitati. Questo in passato ha causato problemi a chi vi viveva a causa delle frequentazioni notturne dell’area». La conformazione del parco infatti permetteva di avere un’area protetta con due vie di fuga, piazza ideale per «mercatini del divertimento».
«Per sistemarlo non servirebbero grandi investimenti - continua Maffi - ma dovremmo trovare il modo di aprirlo al mattino e chiuderlo la sera. In questi anni abbiamo avuto dei contatti con qualcuno, sia tra i commercianti vicini che tra i singoli cittadini, per una sorta di baratto amministrativo ma alle parole non sono seguiti i fatti. Se qualcuno dovesse farsi avanti saremmo ben felici di riparare a questa situazione».
Instancabile lavoratore del comune e già noto alle nostre colonne è Enzo Fattori che da un mese è andato in pensione: «Sono pronto io a discutere i termini dell’accordo - ha dichiarato - è un peccato che quel gioiello sia inaccessibile». In questi giorni potrebbero farsi avanti anche dei commercianti della zona: l’apertura del parco infatti valorizzerebbe non di poco l’area, oltre che l’intera città di Desenzano. Ovviamente dovranno essere studiati bene i termini.

 

Da Gardaweek del 24 febbraio


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