Caso di tifo alla scuola dell'infanzia Gianni Rodari
Predisposti esami a tutti i bambini frequentanti la sezione di appartenenza del piccolo rimasto colpito dal batterio.
Ats Brescia è intervenuta con una nota informativa a seguito di un caso di febbre paratifoidea che ha colpito un alunno frequentante la scuola dell'Infanzia Gianni Rodari di Palazzolo sull'Oglio.
Cosa si intende per febbre tifoide
La febbre tifoide, anche detta tifo addominale, è provocata da un batterio, la Salmonella typhi, appartenente al numerosissimo genere Salmonella, di cui fanno parte anche le S. paratyphi A e B, responsabili dei paratifi, e le cosiddette salmonelle minori, responsabili di infezioni e tossinfezioni a trasmissione alimentare. La Salmonella typhi, infetta esclusivamente l’uomo. Paratifi e salmonelle minori infettano, invece, sia gli animali domestici che l’uomo.
La febbre tifoide si trasmette attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminati da urine o feci infette. I sintomi di solito si presentano 1-3 settimane dopo l'esposizione, quali febbre alta, malessere generale, mal di testa, stitichezza o diarrea, esantema papuloso localizzato al tronco, ingrossamento della milza e del fegato e la malattia può assumere forma lieve o grave. A seguito della malattia acuta può instaurarsi lo stato di portatore sano.
Come comportarsi?
Le persone che sono state a contatto con un paziente affetto da febbre tifoidea/paratifoidea, in particolare i conviventi, vanno sottoposte a controllo sanitario per la ricerca di altri casi di infezione e della fonte di esposizione. Nel caso in cui la persona colpita da febbre tifoidea/paratifoidea frequenti l’asilo nido o la scuola dell’infanzia, si provvede, come da indicazioni del protocollo "Sorveglianza, notifica, controllo delle malattie infettive” della Regione Lombardia, ad estendere la coprocoltura (esame delle feci) all’intera classe.
L'invito è quello di contattare il prima possibile il pediatra di libera scelta per la prescrizione della coprocoltura di controllo, il cui esito dovrà essere inviato alla scrivente ATS all’indirizzo mail malattieinfettivefranciacorta@ats-brescia.it.
Al momento non sono previsti particolari interventi di bonifica ambientale ma viene sottolineata l’importanza del lavaggio delle mani e della sanificazione dei sanitari.