Auto in fuga tenta di investire un carabiniere
Nel corso dell'inseguimento è esploso un colpo di pistola. Tre persone sono state arrestate.
Un doppio inseguimento, in cui per ben due volte l’auto in fuga ha tentato di investire un carabiniere e nel corso del quale è anche esploso un colpo di pistola.
Non è la scena di un film, ma la cronaca di quanto accaduto mercoledì per le vie di Rovato.
Auto in fuga tenta di investire un carabiniere
L’intervento dei militari del Nucleo operativo della Compagnia di Chiari e della stazione di Rovato è scattato in pieno giorno nell’ambito di un normale servizio di contrasto ai reati predatori. Tutto è cominciato nel piazzale del negozio Punto Scarpe, vicino al casello dell’autostrada A4 di Rovato, dove una Toyota bianca non si è fermata all’alt dei carabinieri. Da qui è partito un inseguimento, ma i fuggitivi sono riusciti a far perdere le loro tracce. Tuttavia, poco dopo, i tre giovani (due uomini e una donna) sono stati intercettati sempre in territorio rovatese, stavolta a bordo di un altro veicolo, un’Audi Q3. Ne è scaturito un secondo inseguimento, che si è concluso in via Solferino, in pieno centro (sulla stessa strada sorgono le scuole medie). E proprio qui, nel cuore della città, è esploso un colpo di pistola: gli automobilisti in fuga hanno infatti cercato, per la seconda volta dopo un primo tentativo fatto nel piazzale del Punto Scarpe, di travolgere un carabiniere. Unico obiettivo dello sparo era evitare l’investimento e nessuno è rimasto ferito.
Tre persone arrestate: due percepivano il reddito di cittadinanza
In manette sono finite tre persone: una giovane donna rumena di casa a Roncadelle, classe 1991, che era alla guida dell’Audi; due uomini di origini calabresi domiciliati a Orzivecchi, di cui uno pluripregiudicato classe 1982 e l'altro incensurato nato nel 2002. Nessuno di loro era armato. I tre, accusati di resistenza e trattenuti in caserma a Chiari, sono stati processati per direttissima nella mattinata di ieri, giovedì. Il giudice ha convalidato gli arresti e disposto i domiciliari per il 39enne, con precedenti per reati contro il patrimonio, e l’obbligo di dimora per la 30enne e il 19enne. Il gip ha ordinato anche l'interruzione dell'erogazione del reddito di cittadinanza ai due uomini.