Due container di carne fermati in Cina: «Tracce di coronavirus». Coldiretti: «Accusa infondata».
Il 3 gennaio 2021, due container di carne italiana sono stati bloccati in Cina, con la motivazione che ci sarebbero tracce di coronavirus sugli imballaggi. A denunciarlo è stato l’Opas, (Organizzazione prodotto allevatori suini), che al suo interno conta soci bresciani, tra cui il presidente stesso Valerio Pozzi.
«E’ grave il blocco delle esportazioni di carne suina italiana attuato dalla Cina – ha commentato per Coldiretti un altro bresciano, come il presidente Ettore Prandini in una nota -con il pretesto dei rischi per il contagio da Covid a pochi giorni dalla firma dell’accordo sugli investimenti tra Cina e Unione Europea, giustificato dall’obiettivo di favorire un maggiore accesso al mercato secondo lo stesso presidente cinese Xi Jinping».
L’allarme, spiega Coldiretti, è stato lanciato da Opas dopo che le autorita’ cinesi, lo scorso 3 gennaio, hanno fatto rilievi in dogana su due container di carne congelata e cartonata perche’ ritenuta rischiosa per la diffusione del Covid. Si tratta per Coldiretti di «una accusa paradossale e palesemente infondata. Le autorità cinesi minacciano ora di impedire a Opas e ad altre società europee di esportare la carne italiana nel gigante asiatico e di distruggere tutta la merce congelata arrivata in container presso il porto di Yantian e ora bloccata presso la dogana interna di Dong Guan».