Niente sci nelle feste di Natale? E’ scontro tra Regioni e Governo
Il governo vorrebbe vietare lo sci e tenere chiusi gli impianti. Sertori e Caparini: "Così muore l'economia di montagna". E intanto è pronto il protocollo delle aree alpine.
E’ scontro tra Regioni e Governo sulla possibilità che si vivranno delle vacanze di Natale senza sci. Secondo quanto emerso, infatti, Nel Dpcm del prossimo 4 dicembre, quando arriveranno le linee su come affrontare le festività di fine anno, potrebbe esserci il divieto di apertura degli impianti.
Sci, Natale e coronavirus
Il Governo vuole infatti evitare che si ripeta quanto avvenuto la scorsa estate, quando l’allentamento delle misure restrittive si trasformò in un “liberi tutti” che ha poi avuto ripercussioni sulla diffusione del Covid-19. Così si pensa a vietare le vacanze sulla neve, pur garantendo la possibilità di spostamenti tra Regioni ma solo per ricongiungimenti familiari. E dunque vietando le vacanze in montagna.
LEGGI ANCHE: Viola la Zona rossa per comprare la bresaola, multato
Sertori e Caparini: “Così fallisce l’economia della montagna”
“Tenere chiusi gli impianti sciistici vuol dire fare fallire l’economia della montagna. È una scelta scriteriata, incomprensibile da parte di un Governo disorientato”. Lo dicono gli assessore regionali lombardi Davide Caparini (Bilancio, Finanze e Semplificazione) e Massimo Serori (Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni) intervenendo nel dibattito sugli impianti di risalita sciistici. “Forse a Roma – proseguono i due assessori – non hanno ancora capito che gran parte del Paese non vive di stipendio garantito. Mentre a Natale si scierà in Svizzera, in Austria e in Francia secondo il Governo da questa parte delle Alpi dovrà essere tutto chiuso”.
Intanto c’è l’accordo tra le Regioni alpine
Intanto è stato diffuso proprio oggi, lunedì 23 Novembre 2020, un comunicato congiunto a firma di Martina Cambiaghi (assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia), Daniel Alfreider (vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (vicepresidente della Regione Val d’Aosta), Sergio Bini (assessore al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia), Federico Caner (assessore al Turismo della Regione Veneto), Roberto Failoni (assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento) e Fabrizio Ricca (assessore allo Sport della Regione Piemonte): ““Pur con la piena consapevolezza delle difficoltà e delle incertezze dettate da questo difficile momento – scrivono gli assessori – tutto il sistema turistico sta lavorando alacremente per un avvio in sicurezza della stagione invernale con il coordinamento degli Assessori agli impianti a fune di Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia”. “Il primo importante passo – continuano – è stato fatto questa mattina, in sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome con l’approvazione delle linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali. Il documento individua tutte le misure di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 da predisporre per l’utilizzo in sicurezza degli impianti di risalita all’interno di stazioni, aree e comprensori sciistici nella stagione invernale. Alla luce, tuttavia, delle notizie riguardanti le misure che il Governo intende adottare nel prossimo DPCM, secondo le quali si esclude la possibilità di aprire gli impianti a fune per le festività natalizie, gli assessori delle regioni alpine chiedono al Governo di rivedere questa scelta che metterebbe in crisi un intero sistema, che porta un notevole indotto economico, lavorativo e sociale per l’intero Paese”. “Del resto – proseguono – sono molte le realtà imprenditoriali legate alla stagione bianca – tra cui scuole di sci, noleggi, aziende di trasporto, hotel e ospitalità in genere, ecc. – che aspettano risposte per programmare la stagione invernale, e tutte che stanno partecipando in maniera corale al grande lavoro di preparazione e messa a punto degli standard di sicurezza per sciatori e addetti. Anche per incoraggiare chi è impegnato in questo sforzo, oltre che per sollecitare il Governo, le Regioni dell’arco alpino intendono dare un segnale concreto all’intero sistema economico condividendo la necessità di darsi una data comune per l’avvio della stagione bianca, tenuto conto del quadro sanitario che andrà a delinearsi nelle prossime settimane”. “Siamo tutti ben coscienti delle difficoltà del momento – evidenziano gli assessori agli impianti a fune delle regioni alpine – ma vogliamo e dobbiamo guardare al futuro con atteggiamento positivo, consapevoli soprattutto dell’importanza che l’industria dello sci ricopre per l’economia italiana. Grazie all’approvazione delle linee guida per gli impianti sciistici potremo garantire un avvio in sicurezza della stagione invernale”.