"L'uomo artefice. Ritratti di vita" al Museo della Carta di Toscolano Maderno
Una selezione di dipinti ad olio aventi come soggetti personaggi ritratti nella loro quotidianità lavorativa.
Una nuova mostra visitabile da oggi (lunedì) e fino al 26 luglio al Museo della Carta di Toscolano Maderno.
L'arte fruibile in sicurezza
Il Museo della Carta di Toscolano Maderno ha riaperto lunedì 1 giugno e resterà aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 18. Per garantire l’accesso in sicurezza l’ingresso è consentito solo previa prenotazione sul sito www.valledellecartiere.it. Da lunedì 8 giugno al 26 luglio il Museo della Carta ospita la mostra monografica dell’artista Liubov Fedoseeva intitolata L’uomo artefice. Ritratti di vita. Si tratta di una selezione di dipinti ad olio raffiguranti personaggi ritratti nella loro quotidianità lavorativa, accompagnati da alcuni disegni a graffite e carboncino realizzati su carta fatta a mano prodotta in Valle delle Cartiere, secondo un metodo e una tradizione antica di secoli. Un inusuale sguardo sulla quotidianità contemporanea attraverso una tecnica e uno stile pittorico dal sapore antico. Dettagli, sguardi, gesti umili, azioni quotidiane, nobilitati e resi immortali dall’attenzione sensibile dell’artista. Un viaggio artistico che riporta l’attenzione al tradizionale, al semplice, al bello.
L'artista
Sto lavorando da tempo ad un progetto interessante che consiste nella creazione di un numero sufficiente di opere che ritraggono persone comuni dal territorio nella loro quotidianità - ha spiegato Fedoseeva - Ho deciso di realizzare solo ritratti perché con essi riesco a rendere vivo ogni personaggio dipinto, l’espressione del volto, lo sguardo il sorriso, le imperfezioni, la pelle candida di un bambino o le rughe di un anziano, sono tutte quelle caratteristiche che rendono unico ognuno di noi, tutti questi tratti che sono il segno distintivo dei miei modelli rendono lo splendore che si può ammirare nelle mie tele. Personaggi contemporanei ritratti nella loro odierna quotidianità ma resi immortali come nobili cinquecenteschi ed è qui che si spiega la mia decisione di tornare a dipingere in uno stile che purtroppo oggi sa di antico o sembra perso ma che io dimostro essere più vivo ed attuale che mai.
Un omaggio che l'artista vuole rendere all'Italia:
Vorrei che il maggior numero di persone possano riscoprire le tradizioni che hanno reso grande l'Italia, mi piacerebbe quindi dimostrare attraverso ciò la mia riconoscenza ad una terra che mi ha accolta, aiutando a riscoprire ed apprezzare un territorio magnifico fatto di grandi persone. Spesso la mia ispirazione nella ricerca dei soggetti e nella composizione delle opere arriva proprio dall’ambiente che mi circonda così gradevole e multiforme, un ambiente che mi aiuta a trovare quelle emozioni che mi portano a dipingere. La tradizione è il tema portante di tutti i miei quadri, ogni soggetto non è un semplice modello, ma un carico di storia di sensazioni e di sentimenti un bagaglio che io tento di portare in superficie per emozionare lo spettatore. I miei ritratti ad olio vogliono rispecchiare, con l’utilizzo di una tecnica pittorica e dei giochi di luce ombra, quelli che venivano realizzati dai grandi artisti del Rinascimento perché attraverso gli stessi punto ad esaltare nei protagonisti quelle emozioni che solo un bel dipinto può mettere in risalto.
Il tema della tradizione come leit motiv e sostrato imprescindibile delle sue opere:
Ultimamente ho deciso di affiancare alla mia collezione un nuovo progetto di piccoli disegni a grafite e carboncino su carta fatta a mano legandomi quindi nuovamente al tema della tradizione che non mi abbandona mai. Diversi in questo caso sono i soggetti ritratti, alcuni ispirati ancora da un territorio nostrano quale la Valle delle Cartiere di Toscolano, da lì infatti giunge il supporto che utilizzo. In questo caso ho deciso di dare risalto solo ad alcuni particolari, come le mani enfatizzando così l’artigianalità della produzione di un’eccellenza dei tempi andati. Tradizione e contemporaneità, due concetti opposti ma che ostinatamente ho voluto combinare proprio perché a mio avviso non ci può essere un futuro senza radici e al tempo stesso il passato non avrebbe senso di essere ricordato se non si volesse andare verso un domani.