Secondo il movimento “i provvedimenti del Governo sono insufficienti”. Per questo il consulente aziendale martedì scorso aveva smesso di mangiare, sia come forma di protesta, sia per far arrivare la sua voce e quella di tutti
i lavoratori autonomi e le Partite Iva al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Dopo nove giorni senza cibo la Partita Iva ha incontrato il premier
Dopo nove giorni di sciopero della fame ieri sera, finalmente, Yuri Carnevali ha potuto ricominciare a mangiare. Dopo una manifestazione fuori da Montecitorio, nel rispetto del distanziamento sociale, una delegazione del movimento Autonomi e Partite Iva è stata ricevuta dal premier Giuseppe Conte. Con loro anche il consulente aziendale nel settore hotellerie di Corte Franca, coordinatore per la Provincia di Brescia del gruppo politico.
“Dopo che Sandra Milo, delegata nazionale per gli artisti di Autonomi e Partite Iva, è stata contattata dal premier e poi ricevuta, anche io ho avuto udienza con il Presidente del Consiglio dei ministri – ha spiegato Carnevali – Ci siamo presentati a Conte come movimento politico e ci ha garantito che ci sarà un secondo incontro con Autonomi e Partite Iva. E’ stato emozionante: avevo davanti a me una persone preparata e consapevole della gravità dell’emergenza che stiamo affrontando. I decreti messi in atto fino a questo momento sono dei “tamponi”, ma c’è ancora molto da fare per ricostruire l’economia e l’Italia e il Presidente, consapevole di questi limiti, si è reso disponibile a intavolare un discorso anche con altre parti, come la nostra”.
Tre richieste per gli autonomi e le Partite Iva
La protesta pacifica di Carnevali, avviata in sinergia con altri imprenditori italiani, puntava a portare all’attenzione del premier tre punti fondamentali per il settore degli Autonomi e delle Partite Iva, che va dagli artigiani ai commercianti, passando dai professionisti e dagli imprenditori, dagli ambulanti agli agricoltori, dai pescatori agli idraulici, senza escludere alcuna categoria.
“Nove giorni fa ho dato il via alla mia iniziativa, allo sciopero della fame – ha spiegato Carnevali – Molti autonomi e Partite Iva mi hanno seguito senza cibarsi per un giorno simbolico, alcuni invece come Daniele Santi Zuccarello hanno deciso di farlo con me. Le tre richieste, condivise da tantissimi di noi, che abbiamo esposto a Conte sono chiare e semplici: il condono tombale di tasse, imposte e anticipi; che venga istituito tramite decreto un fondo perduto sufficiente a permettere una ripartenza reale a tutti e l’eliminazione dalle bollette di tutte le voci che non siano “consumo” per tutto il 2020″.
Leggi il servizio con l’intervista al completo sul Chiariweek in edicola oggi, venerdì.