La parola ai direttori

Sette Direttori raccontano i loro Musei grazie all'iniziativa di Visit Brescia

Verso le riaperture, la rubrica bisettimanale "in diretta" sui canali social di Visit Brescia.

Sette Direttori raccontano i loro Musei grazie all'iniziativa di Visit Brescia
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Un'importante iniziativa che tende la mano alla riapertura dei musei di Brescia e provincia. Il primo appuntamento oggi 25 maggio.

"Il Direttore racconta"

Dal 25 maggio, con l’obiettivo di sostenere la riapertura dei musei di Brescia e provincia, Visit Brescia dà la parola a 7 direttori di altrettante collezioni e raccolte della provincia bresciana, mettendo a loro disposizione i seguitissimi canali social dell’ente (Facebook e Instagram @visitbrescia) per accompagnare pubblico e followers con percorsi guidati in diretta. Appuntamento ogni lunedì e giovedì con «Il Direttore racconta». Sono a capo di importanti raccolte museali e culturali situate sul territorio bresciano e oggi, oltre consueto lavoro di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio delle realtà da loro dirette, hanno una missione in comune: quella di riaprire gli spazi espostivi facendo i conti con ingressi contingentati e dispositivi di protezione per dipendenti e visitatori, in ottemperanza alle norme di prevenzione di contagio da Coronavirus.

Già, perché affinché un museo rimanga un luogo vivo occorrono pubblici e visitatori, e per questo Visit Brescia, la Destination Management Organization bresciana che promuove il turismo del territorio, ha deciso di supportare la riapertura di 7 musei del territorio, mettendo a disposizione dei direttori i seguitissimi canali social dell’ente (Facebook e Instagram @visitbrescia) per raccontare patrimoni di levatura internazionale e stimolare l’interesse del pubblico.

 

Il calendario degli appuntamenti

25 Maggio - Stefano Lusardi, Conservatore Fondazione Ugo da Como di Lonato del Garda

28 Maggio - Paolo Boifava, Direttore Musei di Montichiari

1° Giugno - Paolo Sacchini, Direttore Collezione Paolo VI Arte Contemporanea di Concesio

4 Giugno - Paolo Linetti, Direttore Museo d’arte Orientale Collezione Mazzocchi di Coccaglio

8 Giugno – Don Gabriele Filippini, Direttore Museo Diocesano di Brescia

11 Giugno – Giordano Bruno Guerri (nella foto), Presidente e Direttore generale Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera e Matteo Bussei, Presidente Garda Musei.

15 Giugno – Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei

 

L'appuntamento è ogni lunedì e giovedì, alle 11.30, con dirette Facebook della durata compresa tra i 5 e i 10 minuti. Sarà inoltre creata una Playlist con i video delle dirette affinché rimangano visibili e consultabili.

(Gli account @visitbrescia in numeri: Facebook: 97.158 followers/ Instagram: 24.922 followers)

Di cosa si parlerà?

Stefano Lusardi narrerà la storia della “Casa del Podestà”, una vera e propria “casa Biblioteca” che conserva una raccolta di circa 50mila volumi, dipinti e arredi che può essere annoverata tra le collezioni private più importanti in Italia settentrionale. Sorta inizialmente verso la metà del Quattrocento quale sede del rappresentante di Venezia, dopo che Napoleone cedette Venezia all'Austria, la Casa del Podestà passò prima di proprietà del demanio austriaco (che ne fece una caserma) ed in seguito al comune di Lonato. Nel 1906 fu acquistata dall'allora avvocato e deputato liberale Ugo Da Como che ne fece la propria dimora. Oltre al Museo-Casa del Podestà, oggi la Fondazione Ugo da Como si occupa della promozione e conservazione delle raccolte: Castello di Lonato, Museo Ornitologico, biblioteca e archivio costituita dalle raccolte librarie e documentarie appartenute al Senatore Ugo Da Como e da donazioni successive.

 

Paolo Boifava illustrerà le vicende che portarono alla costituzione del Castello Bonoris, come lo conosciamo noi oggi. Le prime testimonianze relative a un edificio fortificato risalgono al 1107. La rocca tuttavia assolveva a scopi difensivi della popolazione del borgo e fu oggetto di distruzioni e ricostruzioni legate al susseguirsi delle guerre. A partire dal 1890 la storia del castello di Montichiari divenne la storia del suo nuovo proprietario, il Conte Gaetano Bonoris (1861 -1923), che affronta la “ricostruzione” della rocca di Montichiari, nell’intento di farne la propria dimora e ricreare una personale idea di Medioevo tradotta in un’architettura fiabesca. I mobili, intagliati come pezzi unici, si ispirano a modelli cinquecenteschi, mentre il parco che circonda il castello è ripensato nel 1901. Oltre al Castello, i Musei di Montichiari inglobano il Museo Lechi, il Museo Bergomi e la Pinacoteca Pasinetti.

Insieme a Paolo Sacchini si viaggerà all’interno della Collezione Paolo VI Arte Contemporanea: una raccolta composta da circa 7mila opere d’arte contemporanea, grafiche e medaglistica ad opera di alcuni tra i maggiori protagonisti del Novecento italiano e internazionale, frutto dei rapporti di stima e amicizia che Papa Montini intrattenne con gli artisti quand’era in vita. Tra questi: Henri Matisse, Marc Chagall, Pablo Picasso, Salvador Dalí, René Magritte, Erich Heckel, Oskar Kokoschka, Gino Severini, Mario Sironi, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Georges Rouault, Jean Guitton, Emilio Vedova, Hans Hartung, David Hockney, Lucio Fontana.

A Paolo Linetti il compito di guidare il pubblico alla scoperta delle raccolte conservate presso il Museo d’Arte Orientale Collezione Mazzocchi di Coccaglio, sorto dalla lungimiranza e dalle vena collezionistica Pompeo Mazzocchi (1829, Coccaglio) che viaggiò in Oriente, importò il baco da seta, salvando l’economia serica lombarda La collezione, molto eterogenea, si compone di armi, avori, xilografie, lacche, manufatti in legno, gioielli, pitture, ceramiche, tessuti, fotografie, vasi, scrittoi e bronzi. Sono presenti preziose armature del XVIII e XIX secolo, alcune spade, manufatti e suppellettili giapponesi ispirate alla natura e alla mitologia giapponese. All’interno del Museo si trovano i famosi quaderni di Hokusai, il più grande artista giapponese del XVIII secolo, noto in Occidente per la sua “Grande onda”.

Il Museo Diocesano di Brescia diretto da Don Gabriele Filippini si snoda attorno al chiostro di San Giuseppe. Un racconto diviso in molteplici sezioni: la quadreria contiene un centinaio di opere, tra cui quelle di Alessandro Bonvicino il Moretto, Gerolamo Romanino, Andrea Celesti; una sala apposita custodisce la preziosa raccolta di ex voto settecenteschi realizzati per il Santuario della Madonna del Patrocinio sui Ronchi, mentre un’apposita sezione ospita ventidue codici miniati databili dal XII secolo alla metà del XVI provenienti quasi esclusivamente dalla biblioteca capitolare della Cattedrale di Brescia. Sono presenti anche una sezione dedicata all’oreficeria, una dedicata al tessuto e la sala dedicata alla scultura lignea.

Con Giordano Bruno Guerri e Matteo Bussei si compirà una “cavalcata” attraverso i luoghi principali che compongono il Vittoriale degli Italiani: il complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all'aperto, giardini e corsi d'acqua eretto tra il 1921 e il 1938 a Gardone Riviera da Gabriele D'Annunzio su progetto dell'architetto Giancarlo Maroni, a memoria della "vita inimitabile" del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la prima guerra mondiale.  Il complesso ingloba la Prioria (la dimora in cui D’Annunzio visse i suoi ultimi dieci anni di vita), il Museo D’Annunzio eroe, il Museo D’Annunzio Segreto, il Parco punteggiato da opere d’arte contemporanea, il sommergibile MAS 96, il Mausoleo, la mitica Nave Puglia, il Laghetto delle Danze ed il Museo L’Automobile è femmina.

Infine, Stefano Karadjov illustrerà l’unicità del Museo di Santa Giulia, allestito in un complesso monastico di origine longobarda che, grazie ai circa 11.000 reperti in esso conservati, consente di effettuare un viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia dall’età preistorica ad oggi in un’area espositiva di circa 14.000 metri quadrati. Figurano infatti manufatti celtici come elmi e falere, ritratti e bronzi romani, testimonianze longobarde, corredi funerari, mosaici e affreschi. Intreccio straordinario di epoche, la struttura fu edificata su un’area occupata in età romana da alcune Domus, comprende la basilica longobarda di San Salvatore e la sua cripta, l’oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache, la cinquecentesca chiesa di Santa Giulia e i chiostri.

 

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