Alberghi in crisi e "provvedimenti insufficienti": Carnevali fa lo sciopero della fame
"L'intero comparto turistico è in crisi e servono misure urgenti. I provvedimenti presi fino a questo momento non sono risolutivi". E da martedì Carnevali sta facendo lo sciopero della fame.
Da martedì vive di acqua. La sua è una protesta pacifica, ma significativa. L'obiettivo di Yuri Carnevali, consulente aziendale nel settore hotellerie e coordinatore per la Provincia di Brescia del movimento Autonomi e Partite Iva, è farsi ascoltare dal Premier Giuseppe Conte.
Crisi e "provvedimenti insufficienti": sciopero della fame
"Con questo gesto drammatico si chiede al Presidente del Consiglio, con urgenza, di ricevere una delegazione di Autonomi e Partite Iva per un confronto serio e risolutivo che produca davvero aiuti e soluzioni concrete e tempestive per l'intero corpo sociale delle Partite Iva, dagli artigiani ai commercianti, dai professionisti agli imprenditori, dagli ambulanti agli agricoltori, dai pescatori agli idraulici, nessuna categoria esclusa - ha spiegato Carnevali - La mia, la nostra è una protesta pacifica, ma la speranza è che il Premier ci acolti".
La moglie di Carnevali gestisce due hotel tra Corte Franca e Predore, sul lago d'Iseo. Se la prima struttura è aperta perché convenzionata con Regione Lombardia a ospitare i sanitari impegnati per l'emergenza Covid, l'altra al momento è chiusa e non si sa se e quando riaprirà. "C'è stato il 100% delle cancellazioni - ha spiegato - Inoltre tenere aperto un hotel solamente con un camera prenotata, ad esempio, costerebbe di più che non tenerlo chiuso. L'intero comparto turistico è in crisi e servono misure urgenti. I provvedimenti presi fino a questo momento non sono risolutivi".
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