Giuliano Garagna, il presidente dei Cuori ben nati
Da oltre cinquant’anni il gruppo Cuori Ben Nati organizza manifestazioni a Rivoltella con l’obiettivo principale di tramandare le tradizioni locali e dare risalto alla storia del paese che tanto amano. Dal 2013 il presidente è Giuliano Garagna, l’abbiamo incontrato per sapere di più su questo gruppo folkloristico e sull’importanza delle tradizioni.
Partiamo dalla domanda più banale, per chi ancora non vi conosce, quando e come è nato il gruppo?
«Il gruppo nasce a maggio 1966 in centro a Rivoltella da un uomo vulcanico di nome Luigino Mura, ma conosciuto da tutti come il “Verza”. La volontà di Luigino e del suo gruppo di amici era organizzare feste e manifestazioni di ogni tipo: enogastronomiche, culturali, sportive; per dare risalto a Rivoltella. Io sono entrato nel direttivo un paio d’anni dopo la creazione del gruppo ed ho sempre apprezzato il grande spirito di tutti i membri. Il nostro motto è “i Cuori Ben Nati non periscono mai”. Nel corso degli anni abbiamo ottenuto numerosi riconoscimenti, l’ultimo nel 2016 quando l’Unci, Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, ci ha premiati con l’attestato al merito. Siamo un sodalizio molto solido, attualmente il direttivo è composto da 17 persone ma ci sono tantissimi volontari non solo di Rivoltella, anche di Desenzano, Lonato e Pozzolengo. Chiunque abbia voglia di impegnarsi per noi è ben accetto. Ci troviamo ogni lunedì sera e tra chiacchiere e risate organizziamo le manifestazioni. Teniamo un archivio con le foto dal primo anno che continuiamo ad aggiornare, abbiamo fatto anche un libro qualche anno fa intitolato “Zènt de sòca”, come viene chiamata la gente di Rivoltella, dove attraverso tante fotografie raccontiamo la storia del paese e delle persone. Le prime foto risalgono al lontano 1880».
Come è stato scelto il nome «Cuori Ben Nati»?
«E’ nato da un modo di dire. Negli anni Sessanta era di uso comune bere il bianchino tutti insieme per fare l’aperitivo e spesso noi di Rivoltella lo offrivamo. In molti parlando di noi dicevano “che bù cör che i gà” (che buon cuore che hanno), quindi abbiamo scelto il nome di cuori nati bene».
Quali sono le manifestazioni che organizzate?
«La manifestazione storica è la festa del lago e dell’ospite che organizziamo ad agosto, dura 5 giorni e partecipano tantissime persone. Non abbiamo più nemmeno bisogno di farci molta pubblicità, ormai le persone vengono da sole. Si ricordano di noi e tornano ogni anno. Un’altra manifestazione a cui teniamo molto è la festa di San Biagio, patrono di Rivoltella, nata per far giocare i ragazzi. Organizziamo caccia al tesoro, tornei, per qualche anno abbiamo proposto anche un concorso di disegno per bambini della scuola materna ed elementare. L’impegno che ci hanno messo con le insegnanti è stato unico. Una volta organizzavamo anche il presepe vivente, era un lavoro enorme. C’erano più di 200 figure ed iniziavamo mesi prima a costruire le capanne, cucire i vestiti, allestire le scenografie. Si lavorava ogni sera, festivi compresi, ma la soddisfazione poi era impagabile. C’era talmente tanta gente che voleva vederlo che si formava una lunga coda. I costi che sosteniamo per organizzare gli eventi sono alti ma cerchiamo comunque di fare donazioni ogni anno. Una delle donazioni è stata un furgoncino alla casa di riposo di Desenzano. Un’altra un elettrocardiografo per la Croce Rossa di Rivoltella, permette di effettuare subito l’elettrocardiogramma e comunicare i risultati all’ospedale più vicino risparmiando quei 15 minuti fondamentali per salvare una persona».
Perché secondo lei è importante portare avanti il gruppo?
«Credo sia fondamentale mantenere vive le tradizioni di Rivoltella e Cuori Ben Nati, studiando la storia del paese, ha cercato di tirarle fuori in vari modi e continuare a portarle avanti. Siamo orgogliosi della nostra storia e vogliamo raccontarla. Vogliamo dare risalto al nostro paese che consideriamo ancora separato da Desenzano. Fino al 1926 infatti c’erano Rivoltella sul Garda e Desenzano del lago, unite poi in un unico comune, l’attuale Desenzano del Garda. Ci teniamo ancora molto a sottolineare, sempre in tono scherzoso, la distinzione tra i due paesi. Siamo la frazione più grande della provincia, praticamente un paese. Nel corso degli anni ci siamo battuti molto per Rivoltella. Negli anni Settanta abbiamo praticamente creato noi la spiaggia. Una notte abbiamo portato nel punto dove c’era il livello del lago molto basso camionate di materiale. La mattina dopo il sindaco disse “Verza, spianiamo questo terreno?” e, dolente o nolente, ha accettato di creare la spiaggia. Da allora è stata abbellita e oggi è un luogo molto frequentato dai giovani».
Quanto crede sia importante per le generazioni future ricordare le tradizioni?
«E’ importantissimo. Conoscere il proprio passato, le proprie origini, è fondamentale per costruire il futuro. Cerchiamo di coinvolgere il più possibile i ragazzi anche se non è facile. Come sappiamo i giovani oggi sono più attirati da altre cose, ma partecipano alle feste e se propongono qualcosa di nuovo o ci chiedono supporto per organizzare qualcosa lo facciamo molto volentieri. Il nostro direttivo è abbastanza giovane, non ci sono ventenni ma vediamo comunque interesse da parte loro a portare avanti le tradizioni».
di Silvia Massolini
da Gardaweek del 9 giugno 2017