Test sierologici si o no? Se lo stanno chiedendo in molti e alcuni in città hanno già provveduto a chiamare degli esperti per poterli provare.
Test sierologici anche a Orzinuovi
Hanno chiamato un’azienda veneta che ha messo a disposizione un’esperta per poterli effettuare al proprio domicilio e a pagamento. E’ questo quello che hanno fatto alcuni orceani nei giorni scorsi: hanno chiamato un’esperta di un’azienda autorizzata del Veneto per poter avere delle riposte alle domande che ognuno di noi si pone in quarantena. Un residente, ha raccontato nei giorni scorsi la sua esperienza.
Dopo aver contratto il virus da un parente del quale si è preso cura, ha deciso di auto isolarsi da sola e fare un test sierologico per non correre rischi nel contagiare nessuno, affidandosi a un’azienda veneta che effettua test a domicilio, a pagamento. E così anche altre persone, per fugare ogni dubbio.
“Non è saggio affidarsi a esami al di fuori delle indicazioni sanitarie”
In merito al polverone che si è alzato si è espresso l’assessore al Bilancio, nonché consigliere Regionale, Federica Epis.
“I test sierologici partiranno in modo progressivo, ma massivo a partire dal 21 aprile – ha spiegato – Sono test elaborati attraverso la proficua collaborazione tra Regione Lombardia e Istituto di ricerca del Policlinico San Matteo di Pavia. Solo ed esclusivamente questi test per ora hanno il certificato di affidabilità di Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco e di FDA, l’Agenzia americana, che garantisce un’altissima affidabilità nei risultati. Ora siamo in attesa della certificazione CE. L’efficacia di test diversi non è invece dimostrata in modo scientifico, per questo motivo non sono stati autorizzati da Regione Lombardia e nemmeno dalle ATS territoriali. Da parte della popolazione non è quindi saggio affidarsi ad esami al di fuori delle indicazioni delle strutture sanitarie, perché il rischio di falsi esiti è molto alto con la conseguenza di ottenere informazioni sbagliate o parziali sul proprio stato di salute. Non possiamo impedire probabilmente a un libero professionista di esercitare la sua professione, sebbene debba essere svolta con le modalità corrette presso il domicilio dell’utente e non certo in strada. Il professionista stesso è tenuto ad informare i cittadini sull’inaffidabilità del test. Mi auguro che ancora una volta gli orceani si comportino responsabilmente. Gli Spedali civili di Brescia sarà tra i a fare i test sierologici, prioritariamente al personale sanitario, poi a chi ha bisogno di lavorare e alle fasce di popolazione a rischio. Coloro che per ogni motivo avessero fatto il test al di fuori del servizio sanitario non è in alcun modo esonerato dai comportamenti di sicurezza e prevenzione del Covid19”.
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