Conferenza stampa

Cinque settimane di Covid-19, Regione, Civile e Ats fanno il punto: "Brescia è un orgoglio"

Il direttore generale dell'Asst: “L’organizzazione ha tenuto grazie ad intuito e valide sinergie". L'Assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera: "Quanto fatto da Brescia è motivo di orgoglio, la crisi non è ancora finita, quindi: continuiamo a resistere”.

Cinque settimane di Covid-19, Regione, Civile e Ats fanno il punto: "Brescia è un orgoglio"
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Brescia a cinque settimane dall’inizio dell’emergenza Covid-19. E' andata in scena questa mattina nell’aula Montini degli Spedali Civili di Brescia, la conferenza stampa con il direttore generale dell'Asst Spedali Civili di Brescia Marco Trivelli, il direttore di Ats Brescia Claudio Sileo e l’assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera: "Brescia è un orgoglio continuiamo a resistere".

Cinque settimane con il Covid-19

Ad aprire la conferenza è stato Marco Trivelli, direttore generale dell'Asst Spedali Civili Brescia che ha fatto una panoramica dell’andamento delle ultime cinque settimane, dall’accoglienza il 21 febbraio del primo paziente Covid-19 all’evoluzione ad oggi.
Molto è stato fatto, partendo dalla riconversione dei reparti per far fronte all’emergenza, così come le professioni sanitarie che dai reparti a cui appartenevano sono stati destinati alle prime linee di questa importante situazione.

“L’organizzazione ha tenuto, ha retto - ha dichiarato il Trivelli - Questo grazie all’intuito dell’unità di crisi, realtà creata sin da subito, che si è messa a lavoro per affrontare una situazione che potesse far fronte alla situazione all’inizio con numeri contenuti, sfociata poi in quelli più importanti delle settimane scorse. Ai Civili è stata messa in campo la ristrutturazione della prima rianimazione destinandola all’emergenza rendendola sin da subito zona rossa, così come l’apertura di un nuovo modulo di 20 posti letto in malattie infettive e la apertura di una struttura esterna per percorsi urgenza e pre-ricovero (primo step 16 posti letto ampliato notevolmente nei giorni successivi) e limitazione delle attività ambulatoriale tenendo solo quelle urgenti”

A queste azioni si aggiungono l’ottimo servizio di farmacia per l’approvvigionamento dei dispositivi che di ogni richiesta per materiale necessario.

“L’organizzazione ha tenuto grazie (anche e soprattutto) all’ospedale da campo nato in poche ore per non congestionare i pronto soccorso - ha sottolineato Trivelli - Questo comparto ha saputo ricreare un piccolo ospedale esterno, permettendo di regolare i ricoveri per poter accogliere al meglio ogni paziente, uno alla volta senza creare tensione. Nell’arco del tempo è stato ampliato e sempre più strutturato, con posti letto reali come quelli di una vera degenza, fino ad avere la capacità d’accoglienza di 120 posti nel nosocomio cittadino più altri posti letto in tutte le strutture appartenenti all’Asst spedali civili”.

Un nuovo padiglione

L'idea attuale è quella di creare un nuovo padiglione nell’area della scala 4 dedicato al Covid-19 che permetterà di trattare più pazienti con lo stesso personale, con le risorse in possesso dell'Asst. L’inizio lavori è previsti dal 14 aprile e porterà alla creazione di 180 posti letto, nonché di uno spazio molto pratico. Continua, inoltre, il lavoro di ricerca per trovare risposte all'emergenza coronavirus

“Siamo stati tra gli epicentri mondiali di questa malattia vorremmo essere anche epicentro della ricerca, con il lavoro sistematico con diverse eccellenze a livello regionale, stiamo già studiando in questo periodo con la creazione di una base dati. Da Questa esperienza vogliamo imparare e se possibile trasmettere - ha comtinuato il direttore generale -  Questo periodo è stato un momento di grande umanità, semplice, in termine di conforto anche con l’aiuto di sanitari esterni impiegati al nostro fianco. Abbiamo sentito la vicinanza loro così come della popolazione lombarda”.

La ripresa

È necessario riprendere tutte le attività dell’ospedale cittadino che in questi giorni è stato anche identificato come hub, struttura di riferimento per una serie di specificità su quattro province lombarde.

“L’ospedale deve tornare a curare, ampliare di nuovo tutti i servizi - ha concluso Trivelli - Entro fine maggio si ipotizza che sia dimezzato il plateau Covid. Questo mese ci ha insegnato che è possibile fare diversamente e meglio, riorganizzando anche in futuro. In questo momento abbiamo imparato a selezionare i pazienti in base alla gravità o meno di ogni singolo caso per le attività ambulatoriali e di controllo. Questa esperienza è l’embrione del governo della domanda, approcciandosi in modo intelligente alla domanda di assistenza e all’erogazione della stessa”.

Un plauso agli ospedali bresciani

"Sembra passato un secolo in poco più di un mese: agli ospedali bresciani va un plauso per come è stata gestita la pandemia Covid-19 nel territorio". Così ha esordito Claudio Sileo, il direttore dell'Ats di Brescia, facendo il punto della situazione che ormai di protrae da fine febbraio. A ieri, venerdì 3 aprile, l'Agenzia di tutela della salute bresciana ha gestito 8104 richieste, effettuato circa mille telefonate al giorno, affrontando l'emergenza grazie ai 350 professionisti attivi no stop tra dirigenti medici, assistenti sanitari, tirocinanti e anche volontari. Non è mancata anche l'analisi dell'andamento altalenante dei contagi degli ultimi giorni:ieri i positivi erano 8.163 (218 in più di giovedì, mentre il giorno prima l’incremento era stato di 144 positivi).

"L’impennata è dovuta a quei giorni in cui sembrava che tutti potevamo tornare ad uscire, mentre l’abbassamento dei contagi è stato grazie alla restrizione data alla cittadinanza - ha spiegato, evidenziando poi le discrepanze tra i dati forniti da Ats e quelli delle anagrafi - I decessi dichiarati sono quelli con tampone positivo, la mortalità è di certo superiore: basta comparare le morti degli scorsi anni in questo periodo nei vari Comuni. La mortalità è legata alla socialità di ciascuna comunità ha ammazzato il nostro modo di vivere, le aggregazioni più sane della nostra quotidianità, ecco perché abbiamo dovuto chiudere anche i luoghi positivi della nostra socialità”.

Continuano i monitoraggi

Sono stati eseguiti anche monitoraggi dei professionisti impiegati (medici del territorio) a diretto contatto con pazienti Covid-19: i tamponi sono stati eseguiti grazie al supporto delle diverse Asst del territorio. Si è costruito, come sottolineato da Sileo, un rapporto virtuoso, una governance tra ordine dei medici, Ats e altre forze che ha redatto delle note esplicative per i medici di medicina generale, i pediatri e i medici della continuità assistenziale per la gestione dei pazienti affetti da virus nelle diverse fasi di questo quadro clinico devastante chiamato Covid-19.

I dati di Regione

Presenti alla conferenza stampa anche i rappresentanti della regione: l'assessore al Bilancio Davide Caparini e l'assessore al Welfare Giulio Gallera, i quali non hanno mancato di ringraziare gli Spedali Civili, nonché tutti i presidi del territorio bresciano, per il lavoro e l'impegno svolto per gestire l'emergenza che in Lombardia (e in particolare nella provincia di Brescia) ha colpito più duramente.

"Grazie per quello che avete affrontato e che state affrontando, nessuno sembra voglia cogliere quello che è successo in Lombardia: non è successo in nessuna altra parte - ha esordito Gallera - Siamo stati travolti da un’onda pazzesca, ho sentito le testimonianze di questa emergenza ed erano difficili da credere, ma abbiamo resistito e lo hanno fatto i sanitari. Abbiamo voluto raccontare perché si deve sapere che cosa hanno fatto gli uomini e le donne di questo territorio per far fronte all’emergenza. Sono stati in grado di trovare soluzioni, crearle, inventarle. Questo si è dato il massimo di quello che si poteva fare, e i risultati ci sono, grazie a queste persone. I nostri eroi sono i medici e gli infermieri. A loro il nostro plauso".

Brescia resiste

Dall'inizio dell'emergenza a oggi gli sforzi si sono moltiplicati. Si è passati da 724 a 1600 posti negli ospedali in lombardia, da 34 a 85 posti solo al Civile.

"Brescia è un orgoglio per quanto ha messo in campo, il sistema è riuscito a fare squadra aumentando di 2,5 volte i posti letto - ha sottolineato Gallera - Questa è la forza di Brescia, deve esserne orgogliosa la risposta è stata forte. Il territorio ha fatto il suo lavoro dando una risposta concreta a questa emergenza. Medici di medicina generale sempre vigili, personale sanitario sempre attento. La fase critica non è finita, dobbiamo proseguire ad abbassare ancora il trend dei contagi. Continuiamo a resistere! Dobbiamo tenere chiuso ancora per non offrire altri corpi al virus, confidando così di tornare quanto prima alla normalità".

In aula anche i consiglieri regionali Fabio Rolfi e Simona Tironi e la deputata onorevole Simona Bordonali.

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