Amianto mai rimosso, carabinieri e magistrato in Comune a Castelli Calepio
Nuovi sviluppi questa mattina sulla vicenda delle lastre di eternit in un'azienda ormai chiusa e sull'area di un ex fonderia al confine con Palazzolo sull'Oglio.
Aggiornamento delle 14.30
Le operazioni si sono concluse poco fa. Dopo la perquisizione in Comune sono stati sequestrati i documenti originali relativi al caso amianto. Per il momento sono stati messi i sigilli solamente all'azienda cantiere Fratus: ora l'area è sotto sequestro. Cresce, inoltre, il numero degli indagati.
Aggiornamento delle 13.45
Dopo essere stati in Municipio, carabinieri e magistrato si sono spostati all'interno dell'azienda cantiere Fratus per un sopralluogo.
Amianto mai rimosso, carabinieri e magistrato in Comune a Castelli Calepio: nuovi sviluppi questa mattina sulla vicenda delle lastre di eternit in un'azienda ormai chiusa e sull'area di un ex fonderia al confine con Palazzolo sull'Oglio.
La vicenda
Continua la vicenda legata lastre di eternit mai rimosse, situate in un'azienda ormai chiusa e sull'area di un ex fonderia al confine con Palazzolo sull'Oglio. A far partire tutto era stato il consigliere di opposizione di Palazzolo, Alessandro Mingardi, capogruppo dei Mos. Sul tavolo della Procura di Brescia, a settembre dell’anno scorso, aveva infatti depositato un esposto, a cui era stata aggiunta anche la querela di numerosi cittadini residenti tra Castelli Calepio e Palazzolo.
L'indagine
La Procura ha aperto subito un fascicolo per disastro ambientale colposo, iscrivendo nel registro i nomi dei due titolari dell’azienda Cantiere Fratus (ormai chiusa) situata in via Moroni. Nel 2013, a seguito di una tromba d’aria erano volate lastre di eternit, e l'anno scorso era divampato un incendio. Ma nonostante le due ordinanze sindacali nulla è mai stato fatto. Per omessa bonifica, è indagata anche una dipendente comunale: in totale ora sono cinque le persone indagate per questa storia che sta preoccupando non poco i cittadini residenti in quella zona, che di recente hanno dato vita a un Comitato per la salute pubblica.
Gli sviluppi
Questa mattina i carabinieri, assieme al sostituto procuratore Antonio Bassolino, si sono recati nuovamente in Comune a Castelli Calepio, probabilmente per acquisire nuova documentazione legata all'indagine.
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