Sospensione delle attività di centri sportivi, palestre, centri natatori e termali fino al 8 marzo, con particolare riferimento alla Lombardia. E senza che i sindaci, questa volta, abbiano voce in capitolo. E’ questo uno degli aspetti del decreto legge appena approvato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’intento di contenere l’emergenza Coronavirus.
Coronavirus, lo sport in apnea
Il provvedimento, molto atteso dal mondo dello sport lombardo, parla di attività sportive in due punti: inizialmente comanda la “sospensione di ogni attività sportiva di ogni ordine e disciplina” fino al 8 marzo, ma lascia uno spiraglio, consentendo invece “le competizioni e gli allenamenti a porte chiuse”.
Spiraglio che si chiude poche righe più tardi, perchè per la sola regione Lombardia e per la sola provincia di Piacenza si comanda la “sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, fatta eccezione per i livelli essenziali di assistenza” (come la Domus di riabilitazione).
Infine, colpo di spugna in cui viene tolta la possibilità di “ordinanze speciali” da parte dei sindaci. Possibilità che era stata sfruttata la scorsa settimana per aprire diversi centri sportivi anche del territorio bresciano.
In attesa di ulteriori chiarimenti, il mondo dello sport lombardo sembra di nuovo di fronte allo stop.
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